
Quando parliamo di agricoltura di precisione facciamo riferimento a tutta quella serie di strategie e strumenti che consentono agli agricoltori di ottimizzare e migliorare la qualità e la produttività del proprio terreno.
Attraverso soluzioni mirate è possibile infatti sapere come e quando intervenire.
Si chiama appunto “di precisione”, perché, grazie all’applicazione delle nuove tecnologie in agricoltura, è possibile realizzare l’intervento giusto, al posto giusto, nel momento giusto.
L’agricoltore può così gestire le aree del proprio terreno con grande precisione venendo incontro a qualsiasi esigenza.
Quando parliamo invece di agricoltura 4.0, facciamo riferimento ad un’evoluzione del termine “di precisione”.
Non è altro che un upgrade in termini di strumentazioni. Vengono infatti utilizzate tutta una serie di tecnologie all’avanguardia di cui big data e intelligenza artificiale ne rappresentano le colonne portanti nell’ottimizzazione della produzione.
Cosa significa quindi in soldoni?
Significa da una parte evitare gli sprechi, in quanto consente di conoscere in anticipo il fabbisogno della coltura e l’eventuale insorgenza di malattie.
Dall’altra, avere un controllo maggiore sui costi di produzione, oltre ad una migliore tracciabilità della filiera e qualità dei prodotti.
Scopriamo nel dettaglio quali sono i principali strumenti utilizzati nell’agricoltura 4.0.
Oggigiorno vengono utilizzate prevalentemente due tipologie di strumenti: quelli che si occupano semplicemente della raccolta dati e che quindi consentono all’agricoltore di prendere decisioni sulla base dei risultati delle analisi e quelli invece che operano direttamente sul campo.

All’interno della prima categoria si inseriscono:
– Monitoraggio satellitare.
Strumento essenziale per controllare costantemente lo stato di salute dei propri campi grazie ad un’analisi spettrale di immagini satellitari ad alta risoluzione in grado di dare segnali d’allarme in caso di necessità.
– Droni agricoli.
Impiegati principalmente per la mappatura dei terreni, ma i più evoluti sono in grado di utilizzare sensori e viste a raggi infrarossi per rilevare problemi difficilmente individuabili ad occhio nudo.
– Sensori ambientali.
Collocati nei campi, capaci di registrare dati meteo climatici e informazioni relative al fabbisogno idrico del suolo, utile soprattutto sui grandi appezzamenti di terra, poiché consentono di registrare anche i risultati delle azioni correttive intraprese
